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Stavolta lasciamo stare ogni discussione sulla loro opportunità. Ignoriamo anche le “bande” di splendidi anziani che al tramonto trovi là, puntuali sotto al semaforo dismesso del bar all’angolo, a scuotere il capo bestemmiando contro (presumibilmente, ma nemmeno tanto) l’amministrazione comunale e l’uomo che la rappresenta. Tanto quelli troverebbero comunque altri lavori in corso da criticare. Loro ormai ci sono, le rotonde fanno bella mostra di sé davanti alla stazione. Chi giunge a Montesilvano e ha la sfortuna di imbattersi in esse, non può che pensare due cose: beati i montesilvanesi così ricchi che girano tutti in Suv come il loro sindaco, oppure che queste rotonde siano l’emblema della stupidità di chi li governa. Perché serve come minimo un fuoristrada per impegnare le rotonde in sicurezza, garantendosi una discreta visibilità. Per vedere ed essere visti. Poi si avrà difficoltà a sterzare, vista la lunghezza del veicolo in rapporto all’esiguo spazio disponibile, ma quante ne vogliono stì automobilisti… La muraglia che delimita la più grande, cela impeccabilmente ogni ostacolo sopraggiungente, dalla bici alla station wagon. Di autobus e camion rivela solo il tetto, dandone un’immagine molto suggestiva. La potenziale pericolosità di queste tonnellate di cemento è un aspetto secondario. Prima dell’incolumità, Montesilvano tutela soprattutto la libertà degli utenti della strada, lasciandoli liberi infatti di spiaccicarsi contro la parete con auto e motorini, le cui scivolate provocherebbero solo lievi tamponamenti. Forse sono io a non capire: probabilmente quelle cinta medievali hanno funzione intimidatoria, di prevenzione, come direbbero lor signori. Invitano a rallentare in lontananza. Se vai a sbatterci, ben ti sta. Ora manca solo del filo spinato, qualche spuntone arrugginito sull’orlo e una distesa di cactus messicani come ripieno, ma i lavori procedono alacremente. Intanto, in via Vestina non si sta con le mani in mano: si ridà un tocco di glamour alle strisce pedonali, con un bel fondo rosso che le metta in risalto. Bellissime, ma… provate a frenarci sopra sul bagnato con la moto! Le troverete a dir poco scivolose. Altro che la classica, cinematografica, buccia di banana. Proprio il modo giusto per renderle più sicure. Certo, i comuni godono di ampia discrezionalità in materia, ma chiunque almeno fuori dal palazzo di città comprende che riempire di vernice liscia una così ampia zona di asfalto è da criminali. Sono anni che le riviste specializzate, Quattroruote in testa, ribadiscono il pericolo concreto che l’impiego stradale di queste tinte costituisce. Benché sia nient’altro che una moda partita dal nord Italia, non significa che sia una scelta saggia di per sé. Ma le società produttrici convincono le giunte comunali a realizzare queste sgargianti pitture per terra, e l’estetica viene prima di tutto, no? Prima del buon senso che consiglierebbe di investire sulla sicurezza, e non aumentare le probabilità che i pedoni siano investiti.