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Per Elisabetta Canonico, una di noi

 

Uno sguardo determinato, un piglio appassionato, un cuore grande e d’oro, è questo Elisabetta Canonico. Una vita intera dedicata agli altri, ai più deboli, ai più bisognosi, senza un briciolo di politichese in mezzo ma con tanta politica attiva in mezzo.

Una vita intera, fatta di mattine, pomeriggi e notti, giornate che finiscono e ricominciano uguali l’ndomani in tutti i passi di un ciclo che ha visto al centro e prioritariamente la società, la cultura, la politica intesa nel senso più alto del termine.

Elisabetta è stato questo ed è questo e tutti lo devono sapere, chi la conosceva e chi la conosceva meno. E’ stato un esempio per Montesilvano che la deve ricordare degnamente.

Elisabetta è stato un politico vero, attiva dall’età di 13 anni, volontaria, promotrice dei diritti delle donne e della valorizzazione delle loro capacità, strenuo difensore della legalità e dei più deboli, del rispetto delle regole, amante della democrazia e del Partito che non ha mai tradito, a cui non ha mai mancato di rispetto.

Determinata sempre nell’offrire il suo punto di vista, tagliente, duro, spurio di politichese e ricco in ogni parola di politica, di pragmatismo, di lealtà, dentro e fuori dal campo.

E’ stata un esempio per noi ragazzi della giovanile, ci ha fatto capire quello di cui parlava Pertini quando parlava “dell’esempio da dare agli altri prima delle parole”, ci ha dimostrato che un’altra politica è possibile, che sognare un’altra politica però confina con il determinare un’altra politica, nell’impegnarsi il doppio di prima in quello che fai, nel sacrificarsi e nel crederci anche quando la gente non lo apprezza, anche quando la gente sembra non capire, perché l’obiettivo è più importante del contesto e del momento e perché se credi che quella sia la strada giusta, è quella la strada giusta.

Se ne va il pezzo più bello e più autentico di questo Partito Democratico, se ne va una risorsa preziosa per questa città che ne ha conosciuto la storia e i vissuti, i vizi e le virtù ma soprattutto che ha sognato sempre cosa poteva essere questa città.  Se ne va una grande persona, dal grande cuore, dalla inesauribile umanità, se ne va una persona a cui abbiamo voluto bene, autenticamente.

Rimangono tuttavia i messaggi, la filosofia, i desideri che reinterpreteremo nel nostro agire personale e politico, rimangono le idee che faremo scorrere sulle nostre gambe più forti di prima e più determinati di prima a partire da azioni pratiche, portando avanti la sua attività dell’associazione, facendola vivere nel nostro gruppo, nelle nostre azioni, per il sociale e per la politica in città.

Perché la morte non ingannerà mai la forza della vita e deve ridursi, per chi crede in qualcosa, a un passaggio di consegne. Ci hai dato tanto e daremo tanto a nostra volta, cercheremo di farlo al meglio, portandoti nei nostri cuori, ad ogni passo, Elisabetta.

Ci avresti rimproverati nel vederci piangere, ma questo è inevitabile, purtroppo.

Tanto tu vigili da qualche parte, per chi crede e per chi non crede, che tu sia da qualche parte o ferma nelle nostre coscienze, tu ci sei e ci sarai sempre.

Un abbraccio, un bacio , una carezza.

I tuoi Giovani Democratici di Montesilvano

e tutti quelli che vorranno aggiungersi a questa nota.

 

”Io sono convinto che il mondo può essere conosciuto, interpretato,trasformato e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita” E.Berlinguer

 

Ne parla Il Tempo … il nostro evento impazza su Facebook, il nostro video è apprezzato e utile a quanto ci dicono, insomma come GD siamo davvero felici di tanto rumore attorno alla nostra iniziativa.
Siamo entusiasti per i 1500 libri raccolti solo nei primissimi giorni, delle testimonianze di affetto portateci dalla gente che ci è venuta ad affidare testi, persone di ogni appartenenza politica a cui è piaciuta la formula del 10%, la più economica in Regione.

Continuate ragazzi, fate girare il video e portateci i libri di MEDIE E SUPERIORI, Via Verziere 100 metri dopo il bingo, con 4 PC accesi H24 e 8 persone FISSE al lavoro sapremo garantirvi il massimo del risultato trattenendo il prezzo più basso d’Abruzzo. Perchè lo studio è un diritto.

INFO CEL : 328 6986906
via Verziere (100 metri dopo il Bingo Orione sulla destra direzione Cappelle)

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« Quando c’è bisogno non solo di intelligenza agile e di spirito versatile, ma di volontà ferma e di persistenza e di resistenza, io mi sono detto a voce alta: tu sei abruzzese! »  (Benedetto Croce)

Se cerchi Abruzzo su Wikipedia trovi in cima a tutto questa frase di Benedetto Croce, un estratto di verità…se sei abruzzese sai bene di cosa parliamo, ti scorre dentro.

Forse non sai però che serve il tuo aiuto o il bel paesaggio che vedi, le coste della nostra regione andranno compromesse, il Montepulciano dirà addio al marchio D.O.C. compromesso dagli scarti delle raffinerie di petrolio, la nostra salute sarà minacciata come quella degli abitanti di Gela, Priolo, Taranto, Falconara, la ricerca scientifica ha dato da tempo i suoi tristi riscontri sugli effetti disastrosi delle raffinerie di petrolio sulla salute umana.

Il 30 Maggio abbiamo bisogno di tutti, a Lanciano, stiamo organizzando un treno che parta da Pescara per unirci a quella che sarà la più grande manifestazione per la difesa della nostra Regione… tra molti di noi c’è già un pensiero a chiamarlo “Un treno per l’Abruzzo”.

L’evento è già su facebook ma ti aggiorneremo presto sui dettagli del treno.

Dobbiamo far capire all’ENI che l’Abruzzo è roba nostra e non andiamo più per il sottile, con la nostra terra non si scherza.

Stiamo investendo le energie delle Giovanili del PD abruzzesi e lo facciamo perchè crediamo in questa battaglia e perchè non ci vergogniamo di quello che siamo, è giusto che organizzando la cosa con le nostre energie in termini di tempo e denaro ( nessun finanziamento da nessuno ) compariamo per ciò che siamo, i Giovani Democratici Abruzzesi.

Allo stesso tempo invitiamo da ora qualsiasi persona a partecipare, anzi vi diremo di più, inviteremo qualsiasi organizzazione politica a partecipare  da destra a sinistra, nessuno escluso a testimonianza che la nostra non è una battaglia politica.

Questa battaglia va combattuta tutti insieme, tutti a Lanciano a dire ai signori del Petrolio che questa terra e il suo futuro è roba nostra e che malattie e devastazione non hanno il benvenuto da un popolo che è forte, gentile e ricco di una dignità che nessuno potrà mai toglierci.

Non glielo faremo fare, non finiremo come a Falconara.

volantinoprimarie

Dario Franceschini

“SCELGO FRANCESCHINI, SCELGO IL FUTURO.

All’inizio pensavo che il PD avesse bisogno di una nuova personalità, di un leader rinnovato, uno capace di donarci quella parola sola che il centrodestra ha da anni. Lo pensavo e lo penso ancora oggi a dire la verità. Appena mi mi guardo intorno nelle nostre 4 mura però non vedo nessun Barack Obama, nessuno capace di accollarsi il “peso democratico” e non per colpa di una mancanza di leadership ma per una naturale evoluzione fisiologica del centro sinistra italiano e a causa dell’identità stessa di un partito aperto ed eterogeneo.
Il PD non è ancora quella nuova forza riformista di cui parlava Walter Veltroni.
La forzatura iniziale al momento della nascita del partito sta evolvendosi in qualcosa di bello e questo congresso costituisce uno dei momenti di crescita di un bambino che sta maturando e si sta formando.

La domanda che corre in testa a molti di noi in queste settimane è il dubbio tra Franceschini, Bersani e Marino, portatori di personalità e pensieri diversi.
In merito a Marino la chiudo subito, magari in modo fin troppo cinico e veloce. Penso che Marino sia l’uomo sbagliato, nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Lo dico perchè non mi convincono i temi che porta all’attenzione dell’elettorato e del PD stesso, temi di certo interessanti e di profondo senso che non risultano prioritari in un momento cruciale per la storia e per l’economia mondiale che ha riflessi diretti sul contesto italiano. Chiusa veloce, come promesso.

Come dicevo poco prima né Bersani né Franceschini hanno potere sufficiente per addolcire e mettere d’accordo due filoni storici, due culture e filofosofie interne differenti all’interno del partito che vivono (ahinoi) di luce propria e che le leadership se le mangiano e le distruggono se necessario.

Basta guardare all’altro ieri, a quel Romano Prodi che più e più volte ci ha dimostrato che il centrosinistra era vivo, quello stesso Prodi che il giorno dell’epilogo dell’Ulivo guardava in Parlamento i suoi traditori, il suo Ulivo avvelenato dai mercenari, da gente senza identità, da personaggi biechi e utilitaristi.

L’errore non può essere commesso una seconda volta e un leader pieno di personalità e carisma come Bersani non basta. Non basta innanzitutto far entrare a braccia aperte nel PD la sinistra estrema e l’UDC, i primi ingestibili, i secondi che costituiscono “il nulla col niente intorno”, il cui unico interesse è quello di rimettersi in sella seguendo lo spirare dei venti.
Altra questione è quella relativa a Di Pietro e l’IDV, i cui numeri e i cui margini di miglioramento devono per forza portarci a un ragionamento condiviso, invitarci a riflettere sui perchè di tanto consenso, a 360°.

E’ tempo di prendere una strada chiara e forte ma è il momento di ragionare per correnti e di capire che un leader lascia il tempo che trova se non ha supporto e se non si circonda di una squadra vincente.

Sceglierò Franceschini dimenticandomi della leadership ma pensando al suo team e alla squadra che si porta dietro perchè ora come ora questo PD non è capace e pronto per farsi guidare in maniera unitaria, forse non ci riuscirà mai per una questione di DNA.
La nostra natura la dobbiamo comprendere e sulla base di questa scegliere e andare avanti, educando una corrente di pensiero con l’altra, crescendo insieme e prendendo forma.

Scelgo Franceschini perchè credo in tanta della gente che “si è messa in fila” nel suo team, da Debora Serracchiani a Mario Adinolfi, scelgo Franceschini perchè mostra l’intento chiaro di valorizzare e far crescere i giovani.
Scelgo Franceschini pensando al fatto che mollo un ottimo Bersani, un riformista vero di cui ho pieno rispetto e stima, una grande personalità che ahimè si trova in uno stagnetto piccolo, attempato e un po’ sporco, con in testa l’idea di ripercorrere i vecchi errori dell’Ulivo che fu.
Scelgo Franceschini perchè non guardo all’oggi ma al domani, a quel che sarà.”

articolo congresso

Pierluigi Lido 10 settembre alle ore 12.32
SCELGO FRANCESCHINI, SCELGO IL FUTURO.

All’inizio pensavo che il PD avesse bisogno di una nuova personalità, di un leader rinnovato, uno capace di donarci quella parola sola che il centrodestra ha da anni. Lo pensavo e lo penso ancora oggi a dire la verità. Appena mi mi guardo intorno nelle nostre 4 mura però non vedo nessun Barack Obama, nessuno capace di accollarsi il “peso democratico” e non per colpa di una mancanza di leadership ma per una naturale evoluzione fisiologica del centro sinistra italiano e a causa dell’identità stessa di un partito aperto ed eterogeneo.
Il PD non è ancora quella nuova forza riformista di cui parlava Walter Veltroni.
La forzatura iniziale al momento della nascita del partito sta evolvendosi in qualcosa di bello e questo congresso costituisce uno dei momenti di crescita di un bambino che sta maturando e si sta formando.

La domanda che corre in testa a molti di noi in queste settimane è il dubbio tra Franceschini, Bersani e Marino, portatori di personalità e pensieri diversi.
In merito a Marino la chiudo subito, magari in modo fin troppo cinico e veloce. Penso che Marino sia l’uomo sbagliato, nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Lo dico perchè non mi convincono i temi che porta all’attenzione dell’elettorato e del PD stesso, temi di certo interessanti e di profondo senso che non risultano prioritari in un momento cruciale per la storia e per l’economia mondiale che ha riflessi diretti sul contesto italiano. Chiusa veloce, come promesso.

Come dicevo poco prima né Bersani né Franceschini hanno potere sufficiente per addolcire e mettere d’accordo due filoni storici, due culture e filofosofie interne differenti all’interno del partito che vivono (ahinoi) di luce propria e che le leadership se le mangiano e le distruggono se necessario.

Basta guardare all’altro ieri, a quel Romano Prodi che più e più volte ci ha dimostrato che il centrosinistra era vivo, quello stesso Prodi che il giorno dell’epilogo dell’Ulivo guardava in Parlamento i suoi traditori, il suo Ulivo avvelenato dai mercenari, da gente senza identità, da personaggi biechi e utilitaristi.

L’errore non può essere commesso una seconda volta e un leader pieno di personalità e carisma come Bersani non basta. Non basta innanzitutto far entrare a braccia aperte nel PD la sinistra estrema e l’UDC, i primi ingestibili, i secondi che costituiscono “il nulla col niente intorno”, il cui unico interesse è quello di rimettersi in sella seguendo lo spirare dei venti.
Altra questione è quella relativa a Di Pietro e l’IDV, i cui numeri e i cui margini di miglioramento devono per forza portarci a un ragionamento condiviso, invitarci a riflettere sui perchè di tanto consenso, a 360°.

E’ tempo di prendere una strada chiara e forte ma è il momento di ragionare per correnti e di capire che un leader lascia il tempo che trova se non ha supporto e se non si circonda di una squadra vincente.

Sceglierò Franceschini dimenticandomi della leadership ma pensando al suo team e alla squadra che si porta dietro perchè ora come ora questo PD non è capace e pronto per farsi guidare in maniera unitaria, forse non ci riuscirà mai per una questione di DNA.
La nostra natura la dobbiamo comprendere e sulla base di questa scegliere e andare avanti, educando una corrente di pensiero con l’altra, crescendo insieme e prendendo forma.

Scelgo Franceschini perchè credo in tanta della gente che “si è messa in fila” nel suo team, da Debora Serracchiani a Mario Adinolfi, scelgo Franceschini perchè mostra l’intento chiaro di valorizzare e far crescere i giovani.
Scelgo Franceschini pensando al fatto che mollo un ottimo Bersani, un riformista vero di cui ho pieno rispetto e stima, una grande personalità che ahimè si trova in uno stagnetto piccolo, attempato e un po’ sporco, con in testa l’idea di ripercorrere i vecchi errori dell’Ulivo che fu.
Scelgo Franceschini perchè non guardo all’oggi ma al domani, a quel che sarà.

Si avvicina il Congresso del Partito Democratico. Congresso che, come saprete, è diviso in due fasi. Nella prima saranno chiamati ad esprimersi solo gli iscritti al partito, nella seconda e decisiva fase saranno chiamati alle urne delle Primarie tutti i cittadini che vorranno dire la propria sulla politica del Pd. Anche noi Giovani Democratici pensiamo, discutiamo su quale mozione e quale leader siano migliori per il partito a cui facciamo riferimento. Ognuno di noi sta prendendo la propria decisione e pubblicheremo qui una serie di post personali con cui si spiegano i motivi per cui si sceglierà un candidato piuttosto che un altro.

Cominciamo oggi con il primo post scritto da chi ha scelto Pierluigi Bersani.

Bersani_2

“Alternativa non c’è.

L’autunno è alle porte, e con esso l’atteso Congresso del Partito Democratico. Tre i candidati che ad ottobre si contenderanno la corsa alle primarie, zero le prospettive per un pieno rinnovamento. Forse è proprio l’inflazionato termine “rinnovamento” all’origine di ogni lacerazione nel partito, una necessità per tutti ma un significato diverso per ognuno. Per molti il rinnovamento è solo una questione anagrafica, poveri illusi. Questi pensano che per risollevare le sorti di un grande partito basti far emergere (ma neanche troppo, quindi diciamo pure sfruttare) qualche trentenne che si sia particolarmente distinto non per specifici meriti, ma per la sua capacità (?) di parlare ai coetanei senza far uso del politichese perché ancora inesperto, per i voti sottratti all’avversario di turno, per qualche fortunata pubblica sfuriata o magari per la loro simpatia e telegenicità. Altri attendono con fervore il cambiamento dal mantenimento dello status quo: non reputando sufficienti otto mesi per distruggere un partito, credono che si possa con un po’ di impegno e dedizione scendere sotto il 26% delle ultime elezioni europee. Insomma, se vi riconoscete in queste idee, se del PD auspicate l’imminente estinzione, scegliete Franceschini. Scegliete pure un non-leader, uno che avrà le sue idee ma-anche una paura colossale di esprimerle poiché privo di capacità di sintesi come di autorevolezza. Certo non è facile oggi guadagnare consensi a sinistra senza cadere nel più gretto populismo grillino-dipietresco, ma questo cerchiobottismo democristiano non si è rivelato molto vantaggioso: dopo Veltroni, il baratro. Degno di stima è sicuramente il dottor Ignazio Marino, ma diciamolo francamente, chi scommetterebbe su di lui alle primarie? Fatico non poco a pensare ad un’Italia in cui la casalinga paghi i biscotti o riscuota la pensione in testamenti biologici e altre belle questioni sicuramente appassionanti ma non prioritarie. Veniamo ai grandi vecchi, rappresentati stavolta da Bersani, che non ha bisogno di presentazioni dato il suo invidiabile curriculum. Ai ragazzi è noto per i recenti decreti che portano il suo nome (1999, sul mercato dell’energia elettrica e 2007, misure di tutela dei consumatori, le innumerevoli “liberalizzazioni”, lo snellimento delle pratiche burocratiche e la lotta all’evasione fiscale attraverso alcune procedure obbligatorie nei pagamenti), oltre ad essere stato due volte un apprezzato Ministro nel Governo Prodi: questi sono fatti. Al ma-anchismo imperante preferisco chi dice pane al pane, chi non si vergogna di essere “di sinistra”. I finti giovani come Rutelli e Fassino, capitanati da Franceschini (di 3 anni più fresco, che abisso) sono riusciti a farmi rimpiangere certi protagonisti della prima Repubblica. Meglio un cervello giovane in un corpo vecchio. Quindi mi prendo volentieri l’appellativo di nostalgico, dalemiano, vecchio partitocratico eccetera. Alternativa non c’è.” D.D.C.

Spesso l’opposizione viene accusata di criticare e non avere proposte. Noi siamo diversi e di proposta ne abbiamo una: riguarda la comunicazione istituzionale. Quello slogan “città davvero” non ci sembra molto adatto a Montesilvano e per questo ne abbiamo pensato uno nuovo, adatto alle caratteristiche acquisite da Montesilvano in questi ultimi anni:

Noautonoparty

Che ne dite, carino no?

“No auto, no party” è il motto ideale per una città dove esser pedone è da eroi, dove la manutenzione stradale  è scadente, dove si susseguono gli incidenti, dove si minaccia la chiusura di una pista ciclabile per poi accorgersi che qualche progetto buono lo si è ricevuto in eredità.

Aggiornamento:

Tanto per non farsi mancare nulla, da qualche giorno nella città no-auto-no-party è cominciata la riduzione dei marciapiedi per far spazio alle oscene rotonde di cui i cittadini già si lamentano:

marciapiedesfondato

nuclear

L’Aula del Senato ha approvato con 154 si’, 1 no, 1 astenuto in via definitiva il ddl sviluppo. A favore il voto del Pdl, Lega Nord ed Udc. Contro Pd.Al Senato il dibattito sul ritorno al nucleare è stato motivato con i bassi costi certi dell’energia elettrica di derivazione nucleare. In un’intervista al Tg2 delle 13 il ministro Scaiola ha rbadito questo concetto:l’energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari costa meno.Ma è veramente così? Facendo i conti viene fuori che il costo dell’elettricità prodotta dalle centrali nucleari è ben più alto del costo dell’elettricità ottenibile dai combustibili fossili, da fonte idroelettrica o geotermica e anche da fonti rinnovabili. I costi monetari dell’elettricità nucleare devono essere infatti calcolati in riferimento al suo intero ciclo a cominciare dai costi relativi all’estrazione dei minerali di uranio la cui fase di estrazione, frantumazione, macinazione, fabbricazione del combustibile, arricchimento e gestione delle scorie, necessitano di parecchio combustibile fossile che emette tantissimo gas serra. Seguono i costi della trasformazione per via chimica dell’ossido di uranio in esafluoruro di uranio, con formazione anche qui di scorie sia pur blandamente radioattive. Poi vi sono i costi della trasformazione dell’esafluoruro di uranio in un concentrato di esafluoruro di uranio contenente dal 3 al 4 % di uranio-235, con formazione di sottoprodotti di uranio “impoverito”. Tale “arricchimento” in uranio-235 può avvenire con il vecchio processo di diffusione gassosa o con il processo di centrifugazione, entrambi basati sul fatto che il fluoruro di uranio-235 è “un poco” più leggero del fluoruro dell’uranio-238 presente in ragione di circa il 99,3 % nel minerale.
Una parte dei costi di arricchimento è pagato dal fatto che il residuo di fluoruro di uranio impoverito può essere trasformato in uranio metallico, blandamente radioattivo, che, essendo un metallo pesante ed essendo piroforico, trova “utile” impiego come proiettile di cannoni o di aerei. Il ricavato di questo commercio va detratto dal costo (ben maggiore) del processo di arricchimento.
Poi vanno contabilizzati i costi di trasformazione chimica dell’esafluoruro arricchito di uranio-235, in ossido, che viene introdotto nei reattori per liberare calore per la fissione nucleare.
A questo punto debbono cominciare ad aggiungersi i costi relativi alla costruzione e all’installazione del reattore e della centrale, costi che incidono sul chilowattora dell’elettricità nucleare sotto forma di una frazione (ammortamento) del capitale investito. Più a lungo la centrale produce e vende elettricità, meno i costi fissi incidono sul costo del chilowattora elettrico nucleare. E ancora, ogni uno o due anni il combustibile deve essere estratto dal reattore, sotto forma di “combustibile irraggiato”. Il combustibile irraggiato deve stazionare per mesi o anni in una piscina sott’acqua, e anche questo costa. A questo punto il combustibile irraggiato può seguire due strade. La prima, quella del recupero del plutonio che va separato dall’uranio, può peraltro avere anche un piccolo ritorno monetario sotto forma di plutonio venduto a fini militari. La seconda strada consiste nella sepoltura, per migliaia di anni, del combustibile irraggiato i cui costi sono imprevedibili (prospezioni geologiche, costruzione di gallerie sotterranee, etc). C’è da considerare poi che una centrale nucleare e’ sempre una centrale termoelettrica che sfrutta un ciclo di Carnot e, quindi, deve utilizzare una grande quantità d’acqua fredda. Ricordo che in Italia nel 2003 si sono dovute spegnere delle centrali a combustibile fossile proprio per la siccità. Fenomeno questo che potrebbe ripetersi. Immaginiamo i costi di un tale fermo per una centrale nucleare. Le precedenti considerazioni mostrano che qualsiasi “ragionevole” indicazione di un basso costo dell’elettricità nucleare è falsa pur essendo noti e contabilizzabili soltanto alcuni costi ed essendo del tutto sconosciuti in gran parte i costi complessivi come ad esempio i costi di”derivazione” umana, come lo spostamento di popolazioni dalle zone a rischio, i costi della militarizzazione e del controllo poliziesco delle zone coinvolte con attività nucleari..etc. ..etc..etc..Per favore..SENATORI DELLA REPUBBLICA..Prima di decidere analizzate con attenzione. Non fate una scelta ideologica..L’Italia non se lo merita.

vauro_berlusca_democrazia_2005

Manca esattamente una settimana all’apertura dei seggi per le elezioni europee ed amministrative. Il 6 e il 7 Giugno saremo chiamati a rinnovare il Parlamento europeo e molte delle amministrazioni locali. Per quanto ci riguarda, voteremo per eleggere il nuovo Consiglio Provinciale e il nuovo Presidente della Provincia di Pescara.

Il Partito Democratico sostiene Antonella Allegrino come Presidente (insieme ad Idv, Sinistra, Patto Riformista) ed a Montesilvano candida Giuseppe Castagnola (Collegio 1), Francesco Di Pasquale (Collegio 2), Renzo Gallerati (Collegio 3). Noi Giovani Democratici di Montesilvano, vi invitiamo a sostenere e ci mobilitiamo a sostegno dei nostri candidati che sono la scelta migliore per la guida dell’Amministrazione Provinciale.

Dall’altra parte cosa c’è? Nulla! A Montesilvano abbiamo l’esempio lampante dell’incapacità di Governo della classe dirigente di centrodestra, che basa i suoi governi sulla distruzione delle opere e delle idee dei suoi predecessori. In essa, inoltre, c’è il segno di una personificazione della politica che dimostra la povertà degli argomenti alla base delle candidature. Alla Provincia, come in tante realtà, infatti, ci si propone con lo slogan “BERLUSCONI per…”. Abbiamo dei dubbi che aver Berlusconi come governante sia un effettivo vantaggio ma comunque sia le persone devono capire che barrando Pdl non voterebbero il Cavaliere, ma voterebbero Guerino Testa, Albore Mascia, Enrico Di Giuseppantonio, Walter Catarra o addirittura Clemente Mastella alle europee…

C’è da scardinare alla base questa personificazione parlando dei fatti e dei programmi. Quei fatti che la nostra città può effettivamente verificare perchè sono sotto i suoi occhi e sono il segno tangibile dell’azione dei quattro eletti nel 2004 (Fidanza, D’Annunzio, Gallerati, Castagnola).

Facciamo alcuni esempi:

  • 16 Mln di Euro (Fondi CIPE), prossimi alla cantierizzazione e con progettazione esecutiva, per opere di viabilità afferente il bacino dell’asta fluviale del “Saline”, con la realizzazione di nuovi ponti tra le sponde dei due Comuni;
  • Appalto finale in corso, dopo le considerevoli somme spese negli ultimi anni, per lavori di ultimazione dell’ex Colonia rivierasca “Stella Maris”;
  • Dopo disavventure e contenziosi d’impresa, sono in via di ripresa i lavori per la costruzione della sede del locale Liceo Scientifico “Corradino D’Ascanio”, con impiego di ulteriore 1,8 Mln di Euro deliberati in consiglio, utilizzando fondi dell’avanzo di amministrazione.
  • Azione di sensibilizzazione politica in sede competente, per la progettazione esecutiva delle opere relative al “1°lotto bis”, della Circonvallazione ANAS in territorio di Montesilvano e Città S.Angelo, in vista dell’apertura del 1°Lotto, nel tratto “Mazzocco-Cimitero di Montesilvano”, da raccordare con interventi comunali al lungo fiume “Saline”, attraversa l’arteria di collegamento di Via Fosso Foreste.
  • Una serie rilevante di piccoli e mirati sostegni ad iniziative sociali, scolastiche, solidaristiche, culturali, sportive e del volontariato religioso e laico.
  • Individuazione e salvaguardia in bilancio di somme, anche trasferite dalla Regione, per la difesa del bacino fluviale del “Saline” e relativi interventi di bonifica, nel ciclo delle acque per la difesa della balneabilità del nostro mare

Ci sarebbero altri punti, ma questi bastano per capire qual’è la migliore scelta da fare il 6-7 Giugno per le elezioni provinciali. Votiamo come CI pare! Votiamo e valutiamo chi andrà effettivamente a governare l’Ente!

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